Guido Cappellini ha lasciato la F. 1 Inshore da Campione del Mondo, e già questo non è da tutti. Quando ha deciso di dedicarsi all’Offshore è capitato che diventassimo compagni di squadra e ci conoscessimo meglio. Mi avevano avvisato che non aveva un carattere facile, ed in effetti è così. Siccome anch’io non sono uno facilissimo, non sapevo come sarebbe andata, invece è stata una scoperta: Guido è un grande e in barca con lui mi sono divertito un sacco. Abbiamo ottenuto molti buoni risultati in tre anni di corse insieme, ma mi resta sempre impressa la prima gara, a Rio De Janeiro, dove arrivammo terzi. Il giorno prima, Guido aveva deciso: “Dobbiamo arrivare davanti al Team Abu Dhabi (era il più forte) e alla Marit (Stromoy,unica donna in gara e gran pilota di F.1).” Era un’impresa, ma ci riuscimmo: io sono veneziano, vado sull’acqua da sempre e come pilota di offshore sono davvero bravo, ma a fianco di Guido ho capito la differenza tra uno bravo e un fuoriclasse. Guido è un talento di quelli che ne nascono uno o due ogni cento anni. Rivedo come in un film il nostro sorpasso a cinque tornate dalla fine sulla barca del Team Abu Dhabi, a Rio. Fu un capolavoro di talento, coraggio ed astuzia: li abbiamo fregati alla virata, costringendoli a mollare! Indimenticabile!
