Guido Cappellini
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Dicono di lui…

Ness Yammine

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Ho conosciuto Guido alle Masters Series di Tennis a Montecarlo nel 2003, mentre ero con alcuni clienti nell’area ospitalità Tamoil,  ci fu presentato da un amico del nostro Presidente. In qualità di Planning Manager  e responsabile dell’immagine, mi venne chiesto di esaminare la sua richiesta di sponsorizzazione, e così ci accordammo per vederci il giorno seguente.Rimasi subito impressionato dalla professionalità di Guido, che si presentò con un press-book grande quanto la Muraglia cinese, contenente interviste, articoli  e video delle sue imprese. Aveva già conquistato per 7 volte il titolo di Campione del Mondo, così io lo sfidai proponendogli un anno di sponsorizzazione, rinnovabile solo se avesse vinto il titolo mondiale, e insieme decidemmo che l’obiettivo era che vincesse ogni anno e raggiungesse 10 titoli mondiali prima di ritirarsi.Sinceramente, non pensavo che ce l’avrebbe fatta, invece lui vinse due Mondiali uno dietro l’altro, e finì secondo nel terzo e ultimo anno del nostro contratto.Poi continuò a correre e a vestire i colori della Tamoil anche negli anni successivi, mise le mie iniziali, NY, sul muso del suo scafo, per ricordare a se stesso la promessa che mi aveva fatto e continuò a lottare fino alla conquista del suo decimo titolo! Fui assolutamente conquistato dalla sua determinazione e decisi che Guido sarebbe stato il nostro Brand Ambassador per gli anni a venire, dato che entrambi eravamo entusiasti di avere raggiunto il decimo titolo, che ci eravamo posti come obiettivo!Se dovessi definire Guido in due parole, sceglierei: determinazione e onore. Un esempio lo dimostra molto bene: nel 2005, dopo che aveva conquistato il nono titolo mondiale, fu ingiustamente squalificato in prova prima dell’ultima gara della stagione. Mi chiamò per dirmi che non era giusto, che volevano farlo partire dall’ultimo posto e lui, avendo già vinto il titolo mondiale, non intendeva presentarsi al via. Così gli dissi che non stava correndo solo per se stesso, ma anche per me come sponsor, per il Principato di Monaco in cui era residente, e anche per le migliaia di fan che sarebbero venuti sul circuito a vedere la sua gara e gli dissi che quindi doveva correre e far vedere a tutti chi era il Campione. Mi rispose che, se avesse vinto, avrebbe regalato a me il Trofeo e al Principato di Monaco il suo scafo vincente.Inutile dire che ha iniziato per ultimo e, nella sua gara più straordinaria, ha vinto il 50° Gran Premio della sua carriera! Poi ha mantenuto la parola, consegnandomi il Trofeo, che gli ho restituito perché stesse accanto agli altri 49. E molti altri sono arrivati dopo. Alla fine della sua carriera, ha regalato al Principato quel suo scafo vincente, attualmente visibile al Musée del’Automobile come unica barca da corsa, tra tante incredibili auto.Questo è Guido: un vero campione, un uomo di parola. Sono davvero orgoglioso di potermi definire suo amico da tanti anni!

Ness Yammine – Ex Olinvest Group Planning and Image Director, Ex Managing Director Tamoil Italia Spa
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